Dopo i saluti istituzionali del Sindaco Peracchini, Marco De Paolis dialogherà con Giorgio Pagano sul racconto, intimo e privato, di che cosa ha significato immergersi in un “dolore così immenso” nei fascicoli dell’armadio della vergogna, in merito alle stragi compiute dai nazifascisti in Italia dopo l’8 settembre 1943.
A seguito della presentazione, sarà proiettato gratuitamente nella sala del Cinema Odeon "Lo stato d’Eccezione", un documentario sul processo che nel 2007 condannò all’ergastolo i dieci SS responsabili dell’eccidio di Marzabotto. Le verità negate sul più efferato episodio della storia italiana, voci e volti che tornano a parlare grazie alla passione civile di un giovanissimo cineasta, Germano Maccioni.
L’incontro e la proiezione del film sono gratuiti fino ad esaurimento posti.
Sinossi del libro.
«Nonostante il lungo tempo trascorso dalla data del fatto anzidetto, non si sono avute notizie utili per la identificazione degli autori e per l’accertamento delle responsabilità.» Recita così il decreto di archiviazione del 1960 peri fascicoli dell’«Armadio della vergogna», con il quale la procura generale militare di Roma negherà la giustizia per le stragi compiute dai nazifascisti in Italia dopo l’8 settembre 1943. Non era vero. Le «notizie utili» c’erano eccome, ma qualcuno aveva scelto, arbitrariamente, di non andare avanti con le indagini. A fare una scelta diversa, a oltre quarant’anni da quell’archiviazione, sarà il giovane procuratore militare della Spezia, Marco De Paolis. In questo libro è lui a raccontare i quindici anni, tra il 2002 e il 2018, di indagini, interrogatori, sopralluoghi, esami dei testimoni, processi che hanno portato a oltre 500 procedimenti giudiziari contro i criminali di guerra nazisti e fascisti per gli eccidi di civili e militari. Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Civitella in Val di Chiana, ma anche Kos e Leros, Cefalonia: sono solo gli episodi più conosciuti tra quelli di cui De Paolis si è occupato, consapevole che «il dolore non va in prescrizione» e che la sete di verità dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime era stata ignorata per troppo tempo. Una storia avvincente, una caccia ai colpevoli tra Italia, Germania e Austria per interrogare gli ex SS ancora in vita e stabilirne le responsabilità, portarli alla sbarra, farli condannare. E insieme un racconto intimo e privato di cosa ha significato immergersi in «un dolore così immenso», come lo definirà uno dei sopravvissuti, il dolore di chi ha dovuto subire l’ulteriore ingiustizia «del mancato assolvimento da parte dello Stato del primario e doveroso compito di ricercare, processare e punire i responsabili di quella brutale violenza».
Biografia dell’autore Marco De Paolis
Marco De Paolis, magistrato e procuratore generale presso la corte militare di appello di Roma, è uno dei maggiori esperti di crimini nazifascisti perpetrati durante la Seconda Guerra Mondiale. Nella sua carriera è stato gip e poi procuratore capo della Procura Militare del Tribunale Militare della Spezia dal 1988 al 2008 e procuratore capo della Procura Militare di Roma dal 2010 al 2018. In questo lasso di tempo ha istruito circa 450 procedimenti per crimini di guerra, con 57 condanne all’ergastolo in primo grado, e indagato alcuni degli eccidi più efferati di tutto il conflitto, da Marzabotto a Cefalonia, passando per Sant’Anna di Stazzema, anche sulla base della riscoperta del cosiddetto “armadio della vergogna”.
L’incontro è promosso dal Sistema Bibliotecario Urbano.